Don't join any of these group ISIS, Al Qaida, Al Shabab and Boko haram these are human traffickers

Saturday, March 26, 2011

The Eritrean refugees are at risk of shipwreck

URGENT ACTION. The Eritrean refugees are at risk of shipwreck

translated by Google Translator
Lampedusa, March 26, 2011. Breaking news about the boat t with 330 Eritrean aboardThe boat identified yesterday, in which 350 Sub-Saharan African immigrants are travelingis not the same boat that left the port of Tripoli four days ago. But we have also news about the first boat, which was forced by a fault (or a cruel ruse for traffickers who organized the trip, or even by some underground agreement between national authorities) to return to Tripoli. The news is confirmed by the Vicar Apostolic of Tripoli Giuseppe Martinelli, who explained that the boat, at the beginning of the crossing, was unable to continue the journey and returned to the port of departure. EveryOne Group is aware of several hundred refugees from Eritrea, Ethiopia, Somalia and Sudan have signed agreements with the Libyan smugglers to make the journey of hope towards Lampedusa. Due to their situation of discrimination and persecution they will be forced to travel in too many, bringing with them women, children and sick people in inadequate boats. The African refugees, forced to pay thousands of dollars pro capite, are in grave danger of shipwreck. It 'important that UNHCR carefully controls this particularly vulnerable group ofmigrants, which is in the hands of unscrupulous smugglers.

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I profughi eritrei sono a rischio di naufragio

Lampedusa, 26 marzo 2011. Notizia dell'ultima ora riguardo al barcone con 330 eritrei a bordo. Il natante identificato ieri, in cui viaggiano 350 migranti dall'Africa subsahariana, alcuni dei quali sono in contatto telefonico con don Mussie Zerai, non è lo stesso partito quattro giorni fa dal porto di Tripoli. Abbiamo però notizie anche riguardo al primo barcone, che è stato costretto da un'avaria (o da un atroce strattagemma dei trafficanti che hanno organizzato il viaggio o, ancora, da qualche accordo sotterraneo fra autorità nazionali) a rientrare a Tripoli. La notizia è confermata dal vicario apostolico di Tripoli Giuseppe Martinelli, che ha spiegato che l'imbarcazione, percorse alcune decine di miglia, si è trovata nell'impossibilità di proseguire l'itinerario ed è rientrata nel porto di partenza. Il Gruppo EveryOne è a conoscenza di alcune centinaia di profughi dall'Eritrea, l'Etiopia, la Somalia e il Sudan che hanno stretto accordi con i trafficanti libici per intraprendere il viaggio della speranza verso Lampedusa. A causa di una situazione di grave discriminazione e persecuzione in cui si trovano, saranno costretti a viaggiare in numero eccessivo, portando con sé donne, bambini e malati, a bordo di natanti inadeguati. I profughi africani, costretti a pagare migliaia di dollari pro capite, sono a grave rischio di naufragio o di raggiro (potrebbero essere imbarcati e ricondotti in Libia dopo un breve tratto di navigazione, con il pretesto di un'avaria). E' importante che l'UNHCR vigili sui viaggi di questa fascia particolarmente vulnerabile di rifugiati che fuggono dalle coste libiche.


1 comment:

  1. Any news on the ship that you said was returned to tripoli? Thanks and God Bless you

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